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Preistoria

 

Età preistoriche Cenozoico (frantumazione della Pangea):

 

 

 

 

 

Paleocene

65 mil. anni fa

54 mil. anni fa

 

 

 

 

Eocene

54 mil. anni fa

37 mil. anni fa

 

 

 

 

Oligocene

27 mil. anni fa

 

 

 

 

 

Miocene

26 mil. anni fa

8 mil. anni fa

 

 

 

 

Pliocene

8 mil. anni fa

5 mil anni fa

(inizio dell’evoluzione umana)

 

 

Età neozoica

Pleistocene

Paleolitico inferiore

1,8 mil anni fa

100mila ani fa

 

 

 

 

Paleolitico medio (Mesolitico)

100 mila anni fa

50 mila anni fa

 

 

 

 

Paleolitico superiore

50mila anni fa

10mila anni fa

 

 

 

Olocene

Neolitico

10mila anni fa

5 mila anni fa

 

 

 

 

Età del Rame

4000 anni a.C.

 

 

 

 

 

Età del Bronzo

2500 anni a.C.

 

 

 

 

 

Età del Ferro

1500 anni a.C.

 

Con il termine preistoria si indica quel periodo che inizia con l'apparizione dei primi uomini (o ominidi) sulla terra e che segue tutta l'evoluzione della specie umana fino alla scoperta e all'introduzione della scrittura.

Con i primi documenti scritti, risalenti all'antico regno dei Sumeri, (3.000-2.400 anni a.C.) iniziamo a parlare di periodi storici.

Poter individuare date di riferimento nella preistoria è molto difficile, sia per la distanza di tempo che ci separa, sia per mancanza di documentazione scritta.

Utilizzando fossili animali e vegetali, gli archeologi hanno stabilito in 5 milioni di anni fa l'inizio dell'evoluzione umana. I nostri antenati vissuti 5 milioni di anni fa erano fisicamente più simili agli scimpanzè che all'uomo moderno.

Viveva in Africa il nostro più lontano antenato e somigliava a noi soprattutto per la postazione eretta e l'uso degli arti anteriori che diventano braccia e mani. La postazione eretta è l’evento cruciale dell’evoluzione umana e favorisce l’aumento di peso e volume della testa, quindi un cervello più grande.

L'apparizione dei futuri ominidi inizia prima della frantumazione della Pangea Pangea(cioè la separazione dei continenti da un'unica terra detta Pangea avvenuta circa 65 milioni di anni fa) per cui troviamo la presenza di uomini preistorici in vari continenti (circa 65 milioni di anni fa si registra anche la scomparsa dei dinosauri).

Uno dei più anpangeatichi e importanti ritrovamenti (Etiopia 1974) è quello di quasi metà dello scheletro di "Lucy", vissuta 3,2 milioni di anni fa nella Rift Valley (compresa tra Etiopia, Kenya e Tanzania). Lucy ha un corpo femminile di circa 25 anni di età con varie e significative tracce di evoluzione rispetto ai precedenti ominidi. Lucy faceva parte della popolazione detta AFAR da cui la denominazione del suo stadio di sviluppo come “Australopitecus Afarensis” (4-3 milioni di anni fa) predecessore dell’ “Australopotecus Africanus”.

In Africa, circa 2 milioni di anni fa, l'australopithecus africanus assume definitivamente la postazione eretta

Ma la vera evoluzione inizia l’”evoluzione esosomatica” cioè con le modifiche del corpo mediante la produzione e l'utilizzo dei propri manufatti da parte dell'uomo.

I cosiddetti homo habilis (Rift Valley e Cina 1,9 milioni di anni fa) e homo erectus (Rift Valley Kenya e Indonesia 1,6 milioni di anni fa) iniziano a produrre pietre scheggiate usate per la caccia. L'homo erectus usa il fuoco, è cacciatore e raccoglitore, costruisce le capanne con le fronde degli alberi. La caccia gli permette di disporre di pelli e carne, impara la cottura col fuoco e Pangeala creazione di armi rudimentali.

Il fuoco e il riparo delle capanne permette di abbandonare i climi caldi e di spostarsi verso luoghi con temperature più rigide.

Con la lancia e le pietre taglienti dà la caccia a grossi animali e ne usa la pelliccia per ripararsi dal freddo. L’uomo erectus (1,8 miloni – 300mila anni fa) nel periodo finale somiglia all’uomo sapiens come crescita e sviluppo fisico)

Ulteriore balzo evolutivo si registra con l'homo sapiens la cui comparsa risale a circa 300.000 anni fa in Africa.

L'homo sapiens acquisisPangeace un ulteriore affinamento dei tratti umani e una maggiore capacità nella produzione di manufatti.

Il periodo in cui troviamo l'homo sapiens va dal Paleolitico inferiore (1,8 milioni - 100.000 anni fa) al Paleolitico Superiore (50.000 - 10.000 anni fa) comprendendo il Paleolitico Medio (100.000 - 50.000 anni fa). L'homo sapiens del Paleolitico superiore ha già una capacità sviluppata nella produzione di attrezzi e armi (industria litica) soprattutto per la caccia e per la pesca.

L'uomo sapiens si associa convenzionalmente all'uomo di Neandhertal, anche se le due razze rimasero sempre distinte: l'uomo di Neandhertal si estinse circa 40.000 anni fa senza lasciare traccia nel nostro DNA. Il nostro DNA è invece molto simile a quello dell'Homo sapiens che ne occupò i territori. In Europa è stato ritrovato il cosiddetto uomo di CRO-Magnon, risalente a circa 35.000 anni fa. L'homo sapiens raggiunse notevole abilità nella caccia e nella produzione di oggetti. Il suo cervello ha un volume di 1.500 cm3.

In questo periodo, tra 100.000 e 50.000 anni fa , si definiscono le razze umane.

Le principali razze base che si differenziarono furono caucasoidi, mongoloidi e negroidi, dalle razze base si formeranno nel tempo 60 razze. E' di questo periodo un altro passaggio essenziale nello sviluppo umano, quello dalla vita nomade a quella stanziale. Risalgono a 50mila anni fa gli insediamenti in Australia e Nuova Guinea. Risalgono a 40mila ani fa le tracce dei primo abitanti delle Americhe (trovati a Na-Denè) mentre 10mila anni fa troviamo i pellerossa amerindi (Apache e Navaho).

In questo periodo vengono addomesticati gli animali e iniziano le rudimentali coltivazioni: i gruppi umani si concentrano nei territori più favorevoli, di cui il primo a svilupparsi dopo la lunga glaciazione, sarà la cosiddetta mezzaluna fertile, la Mesopotamia. Mentre, circa 8.000 anni, fa iniziò la desertificazione del sahara.

Il periodo successivo, quello del pieno sviluppo dell'homo sapiens sapiens, in cui il cervello umano raggiunge i 1.900 cm3, è il neolitico iniziato circa 10.000 anni a.C. Durante il Neolitico, (età della pietra nuova),Tuttitemi - evoluzione umana tra 8.500 e 3.500 a.C. ebbe luogo una vera e propria rivoluzione tecnologica, economica e sociale causata principalmente dallo svilupparsi dell'agricoltura.

Per la parte tecnologica le grandi novità riguardano:

- addomesticamento del cavallo (4mila anni fa) e diffusione della pastorizia

- l'introduzione dell'uso dell'arco nella caccia - l'arco divenne necessario a causa della progressiva assenza, in molti territori dei grossi branchi di animali e alla presenza di animali isolati. Nel contempo la pesca assume maggiore importanza con l'introduzione di arpioni ed ami in osso.

- l'invenzione della ceramica, con il sempre maggior affinamento delle tecniche di impasto, essiccazione e cottura permise di creare e conservare una riserva di cibo.

- la tessitura, con l'addomesticamento degli animali domestici, soprattutto capra, pecora e cammello, fornì abbondanza di materia prima per la produzione di capi di abbigliamento tessuti.

- la lavorazione della pietra si affina e l'uomo produce manufatti di vario tipo (spesso ad uso agricolo) - tra gli oggetti risalenti a questo periodo si trovano addirittura i primi trapani, di tipo sempre più evoluto, fino ad arrivare al trapano ad archetto usato fino al medioevo, per accendere il fuoco.

- cambia l'alimentazione umana che da prevalenza di carne, passa alla prevalenza di cereali e legumi. L'uomo inizia a consumare latte e formaggi e nasce la necessità del sale per insaporire ma soprattutto per conservare gli alimenti. Anche per i semi inizia la raccolta selettiva propedeutica alla coltivazione agricola.trapano preistorico

Socialmente c'è una basilare scissione tra cacciatori che restano nomadi e gli agricoltori che diventano stanziali. L'agricoltura crea stabilità, nascono i villaggi, le abitazioni diventano più solide.

La religione prende a riferimento le grandi forze della natura: gli dei sono il sole, il cielo, il fuoco (divinità maschili), la luna e la fecondità (divinità femminili).

La nascita della comunità porta alla creazione di un capo, di solito il maschio più forte, dominante e a quella dello sciamano per le cerimonie religiose.

Il Neolitico è inoltre caratterizzato dalla produzione di metalli. L'inizio dell'età dei metalli si può far risalire al 6.000 a.C. con la lavorazione del rame: il metallo più morbido e facilmente lavorabile. Successivamente, passando circa al 3.000 a.C. il rame fu unito in lega con altro metallo (principalmente stagno) e si ottenne il bronzo. L'età del bronzo coincide con la fine della preistoria e col ritrovamento dei primi documenti sumeri.

Il successivo sviluppo nell'utilizzo dei metalli porte all'introduzione del ferro (1.200 a.C. circa) che permise agli Hittiti di dominare sui popoli della Mesopotamia fino all'avvento degli Assiri.

Gli uomini forgiarono i loro strumenti metallici servendosi dei forni: i forni preistorici, i più antichi e rudimentali, furono i forni a cumulo.

Nei forni a cumulo si accatastano minerali in pezzi ancora grezzi e coperti di roccia, si aggiunge carbone di legna e si ricopre con terra e argilla. Il Cumolo ha la forma di cono tronco con un'apertura sulla cima per l'uscita del fumo ed una laterale che permetteva agli uomini di soffiare continuamente sulle fiamme per far raggiungere al forno alte temperature. Con questo sistema arcaico gli uomini riuscivano comunque a raggiungere temperature di 1.200 gradi.

Nel Neolitico (iniziato 10mila anni fa) l’uomo neolitico raramente viveva oltre i 30 anni, eccezionalmente raggiungeva i 40.