Secondo Darwin,
il nostro universo è nato 15
miliardi di anni fa.
In tutto questo tempo la vita era una minuscola
e remotissima possibilità, statisticamente quasi inesistente e i suoi
ingredienti pressochè introvabili, cosicchè, chi avesse visto l'universo
quando aveva "solo" un miliardo di anni non avrebbe potuto affatto
prevederlo. La vita è accaduta per via naturale, ma era quasi
impossibile che accadesse.
Dicono gli esperti che nei primissimi istanti
dopo il Big Bang, quando il tempo e lo spazio avevano cominciato a
esistere da 10-43 secondi (cioè dopo un milionesimo, di
milionesimo, di milionesimo, di milionesimo.... di secondo) la
componente materiale dell'universo era quasi nulla , prossima allo zero,
come un granello di polvere, mentre immensa era l'energia contenuta in
quel punto infinitesimale. A 10-35 secondi di vita l'universo
raggiunse le dimensioni di un pompelmo.
Ora, 15 miliardi di anni più
tardi, le sue dimensioni osservabili sono di chilometri 1 seguito da 24
zeri, ossia milioni di miliardi di miliardi di chilometri. Un universo
più piccolo sarebbe stato incompatibile con la nostra esistenza. Nel
frattempo nasce la vita umana.
Grazie al Big Bang la materia si è
diffusa, col dilatarsi dello spazio ha potuto organizzarsi in ammassi
ordinati solo perché la forza di gravità è casualmente calibrata con
perfetto dosaggio - Un aumento o una diminuzione della forza di gravità
che unisce pianeti e stelle e galassie nel loro volo attraverso lo
spazio, darebbe come risultato orbite instabili, nelle quali i pianeti
cadrebbero vorticando nella loro stella o se ne allontanerebbero.
In questo ambiente lo svilupparsi
della vita, anche della più semplice vita vegetale, non era
assolutamente inevitabile, anzi non era neanche probabile. Era solo una
remota possibilità. Infatti si è sviluppato solo per una serie
incalcolabile di coincidenze e circostanze assolutamente imprevedibili.
Sia a livello microscopico che macroscopico. La struttura fisica del
mondo, degli atomi e dei pianeti e delle galassie è strettamente
dipendente dal valore numerico che assumono poche costanti fondamentali
della natura.
Inoltre, se la velocità di
espansione dell'universo un secondo dopo il big bang fosse stata minore
anche solo di una parte su centomila milioni di milioni,l'universo
avrebbe esaurito la sua espansione e sarebbe tornato a contrarsi prima
di aver raggiunto il suo stato presente.
Infine perchè si formasse la
vita era necessario un posto adatto per la sua germinazione. L'universo
che conosciamo è assolutamente inospitale. Ma in un punto remoto e
minuscolo, per un'altra serie di circostanze imprevedibili, le
caratteristiche necessarie si sono concentrate tutte simultaneamente: è
il pianeta terra, un giardino affacciato sul buio del cosmo. E' come se
la terra fosse fabbricata su ordinazione per fabbricare la vita.
Anche nell'infinitamente piccolo
sono stati azzeccati, con precisione infinitesimale tutti gli altri
provvidenziali numeri della lotteria della vita. Infatti le forze che
legano protoni e neutroni nel nucleo degli atomi devono essere
abbastanza intense da formare le unità stabili che definiamo elementi,
ma abbastanza deboli da consentire la fissione spontanea di alcuni
nuclei di questi elementi. La fissione ha alimentato i vulcani che,
sprigionano i vapori e i gas intrappolati, hanno dato origine alla
biosfera, il sottile velo di acqua e di aria nel quale noi e tutti gli
organismi viventi prosperiamo.
Inoltre la Terra si colloca
proprio a quella distanza media dal sole che sola consente lo sviluppo
della vita (così non è su Venere, di poco più vicina di noi). Del resto
anche l'orbita è quella perfetta. Il nostro pianeta ha un orbita quasi
circolare che fa variare di poco tale distanza, mentre quella più
ellittica di Marte determina conseguenze che per la vita sulla terra
sarebbero state disastrose. Se la distanza della Terra dal Sole fosse
inferiore di solo il 7 per cento, salterebbe tutto. Infine uno strato
sottile di ozono nella parte superiore dell'atmosfera protegge la terra
dalle radiazioni UV, che sarebbero letali, lasciando però penetrare la
luce e il calore necessari allo sviluppo della vita. D'altra parte il
moto del ferro fuso al centro della terra produce il campo magnetico la
cui forza devia gran parte dei raggi cosmici potenzialmente letali che
giungono in prossimità della terra. Insomma noi viviamo in un vero e
proprio ombrello magnetico. Però, sebbene sulla terra si concentrasse
una serie incredibile di caratteristiche favorevoli, il formarsi della
vita restava un evento straordinariamente improbabile. E' stato
calcolato che il tempo necessario perchè le reazioni chimiche casuali
dessero vita a un semplice batterio unicellulare supera l'età
dell'universo (15 miliardi di anni), sulla terra è apparsa quasi subito,
3,7 milioni di anni fa.
In pratica credere che la prima
cellula si si formata per caso è come credere che un tornado infuriando
su un deposito di sfasciacarrozze abbia messo insieme un boeing. Questo
per le primissime forme di vita, per le quali un moscerino è un'entità
straordinariamente complessa. Parliamo delle forme di vita più
elementari.
Si potrebbe dire che una volta
nata, pur per una prodigiosa serie di coincidenze, la prima cellula, la
successiva evoluzione fosse comunque scontata. Anche questo passaggio è
del tutto sorprendente: era molto più probabile che tutto finisse lì.
Infine la comparsa degli esseri
umani: non una conseguenza inevitabile dell'evoluzione, ma la
convergenza fortuita e sconcertante di molti eventi collegati.
Ecco 4 eventi che ci possono far
pensare:
1) I nostri antenati nel
Cambiano hanno resistito ad una imponente radiazione di animali
pluricellulari, altrimenti oggi non ci sarebbe alcun vertebrato sulla
terra
2)Un piccolo gruppo di pesci
dalle pinne lobate ha sviluppato da queste ultime uno scheletro osseo,
con un robusto asse centrale capace di sostenerne il peso sulla terra
ferma: altrimenti non saremmo mai diventati terrestri
3) Un grande meteorite ha
colpito la terra 65 milioni di anni fa: altrimenti i dinosauri sarebbero
ancora predominanti e i mammiferi sarebbero animali insignificanti.
4) 4 milioni di anni fa, nelle
savane che si stavano inaridendo, alcuni primati acquisirono la postura
eretta: altrimenti la nostra genealogia sarebbe terminata con un gruppo
di scimmie antropomorfe probabilmente destinato all'estinzione
Ma ancora più sconvolgente è
considerare i punti di partenza e di arrivo della parabola del tempo.
Dal nulla e dal caos primordiale a forme di vita elaboratissime e di
eccezionale complessità.
Se si trova un orologio nel
deserto, nessuno se non un matto, pensa che si sia formato per casuale
combinazione dei materiali presenti ne deserto. Eppure l'uomo è molto
più complesso di un orologio e del più formidabile computer esistente.
La nascita dell'uomo è
inspiegabile se non si considera un ordine, una volontà onnipotente,
un'intelligenza che vuole l'uomo. E che domina per lui tutte le forze
dell'universo.
Con tale presupposto tutto ha
senso: il difficile non è cogliere la strepitosa armonia del tutto, ma
non coglierla.
Perchè un autore così discreto
lascia che le sue creature possano non credere alla sua esistenza?
Perchè vuole le sue creature libere, che percepiscano l'infinita
improbabilità di tutto ciò che è e quindi possano sentirsi amate e
grate: tutta la nostra esistenza si è fondata su una catena di miracoli,
la formazione della terra, la nascita della vita organica, l'evolversi
dell'uomo dalle specie animali.
Il miracolo della realtà, dagli
atomi alle galassie, passando per l'uomo, è segnato dalla potenza di
Dio, ma anche dal suo tenero amore. E' scritto sul Talmut: in ogni luogo
troverai la grandezza di Dio e la sua mite misericordia. Ma noi vediamo
solo l'evidenza.
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