Gerico, la "Città più antica
del mondo" è situata a -240 m s.l.m. nella depressione del
Mar Morto, in una zona fertile, circondata dal
Deserto di Giuda.
Almeno tre distinti insediamenti sono esistiti in
prossimità della collocazione attuale per più di 11.000
anni. Si tratta infatti di una posizione favorevole, sia per
la disponibilità di acqua, sia per la sua collocazione sulla
via est-ovest che passa a nord del Mar Morto.
La datazione compiuta dagli studiosi sulle rovine
trovate, fa ipotizzare che Gerico sia la città più antica
del mondo.
Etimologia
-
Il nome di Gerico è pronunciato Ariha dai palestinesi. Il
nome significa "profumato" e deriva dalla parola cananea
"Reah".
Preistoria
-
Dagli scavi sono emerse tracce importanti di insediamenti
del periodo epipaleolitico (tra il
18000 ed il
12500 a.C.), sono stati trovati reperti appartenenti
alla cultura natufiana (tra il
12000 ed il
10500 a.C.), reperti del periodo neolitico pre-ceramico
(tra l'8000
ed il
7200 a.C.).
Il livello più antico, di non vaste dimensioni, era forse costituito da un
santuario, mentre quello successivo (che il carbonio radioattivo data
all'8350-7370 a.C.) era formato da numerose costruzioni rotonde di mattoni,
circondate da un fossato e da un muro spesso 3 m, con una torre in pietra (alta
più di 9 m) che probabilmente serviva da controllo. La città si estendeva su 3
ettari con oltre 2000 abitanti.
Nel ultimi decenni gli
studiosi vedono le mura non come strumenti difensivi, ma con
funzione di controllo della frequentazione del mercato
racchiuso tra le mura.
Pur essendo un
grande insediamento con una possente fortificazione, Gerico
non presenta tutti i caratteri della città fermandosi alle
soglie dell'urbanizzazione.
Qui, tra il IX e VIII millennio
si coltivano grano, orzo, lenticchie, piselli.
L'allevamento
non è stato introdotto e la caccia resta ancora una risorsa
importante.
A partire dal 7200 a.C. gli edifici dell'antica Gerico divennero rettangolari,
con pareti e pavimenti intonacati.
La scoperta di teschi umani rivestiti di
gesso per ritrarre i defunti, talvolta con conchiglie al posto degli occhi,
sembra indicare la pratica di un culto religioso degli antenati.
La città,
scomparsa intorno al 2000 a.C., potrebbe essere stata rioccupata dagli israeliti
di Giosuè, ma non vi sono dati archeologici che lo confermino.
Del periodo
3200-3100 a.C. restano tracce di numerose abitazioni
costruite con cura e con abbondante impiego del legno.
Età
del Bronzo - Verso la metà dell'età del bronzo, Gerico era già
un'importante città della
regione canaanea e raggiunse la sua maggiore estensione
tra il
1700 ed il
1550 a.C. Ciò pare si sia riflesso sull'elevata
urbanizzazione della regione e legata al sorgere della
classe
Maryannu, una casta aristocratica
che utilizzava i primi
carri, collegata al sorgere del regno di Mitanni.
Conquistata da Giosuè alla fine del XII secolo a.C. (Bibbia: le
mura di Gerico).
Giosuè assunse la
guida del popolo, quando questi si apprestò ad entrare (
verso il 1230 a.C.) in Canaan da oriente attraverso il
Giordano.
Di fronte sorgeva
la città fortificata di Gerico. La Terra promessa da Dio
attendeva di essere conquistata.
In quel tempo Canaan era diviso in numerosi piccoli Stati
indipendenti, governati da un proprio sovrano, con al centro
una città fortificata.
Giosuè si propose per prima cosa di conquistare Gerico, una
città fortificata strategica già antica anche allora, come
gli scavi moderni hanno dimostrato.
Essa cadde dopo un
assedio memorabile. La Bibbia racconta come l’esercito
marciò attorno alla città ogni giorno, per sei giorni, col
suo passo cadenzato e accompagnato dal suono di trombe.
Il settimo giorno
tutto il popolo fece sette volte il giro della città e poi
proruppe in un grido tremendo. Le mura caddero, gli
israeliti entrarono in città e la rasero al suolo
completamente.
Nel 587 a.C Gerico
fu distrutta dal re babilonese Nabuccodonosor che ne deportò
gli abitanti a Babilonia.
Gerico fu successivamente
ripopolata da un nucleo di ebrei ritornati dall'esilio e con
il resto della Palestina entrò a far parte dell'impero
persiano
La città fu un centro amministrativo dei persiani nel VI
secolo a.C. e, al tempo di Alessandro Magno, divenne residenza reale (IV secolo
a.C.). Verso il 30 a.C. Gerico fu ceduta a Erode il Grande dall'imperatore
romano Augusto.
La
dominazione araba
Verso il
661
Gerico si trovò sotto il dominio degli
Omayyadi. Sotto il decimo
califfo della dinastia, Hisham ibn 'Abd al-Malik (691 –
743), fu iniziato il sontuoso Palazzo di Hisham,
con due moschee, un sito termale, cortili con fontane. Poco
dopo la fine della sua costruzione, nel
747,
il palazzo fu parzialmente distrutto da un terremoto. Ora le
rovine del Palazzo fanno parte del sito archeologico di
Gerico.