Dal 1933 al 1944 Fulgencio Batista è
presidente della Repubblica e governa il paese con poteri dittatoriali.
Il partito comunista è dichiarato
fuorilegge.
Il 1° novembre 1954 Batista, che nel
1952 è tornato al potere con un colpo
di stato, viene rieletto presidente.
Si dimetterà nel 1959.
Nel 1956 a CUBA un gruppo di
intellettuali, guidati da FIDEL CASTRO, da il via a un'accanita
guerriglia contro la dittatura militare che da molti anni soffoca il
paese.
All'appello castrista alla lotta
rispondono le masse sfruttate dei contadini.
Nel giro di tre anni la rivoluzione
trionfa.
Il 15 gennaio 1959 Fidel Castro, in
seguito ad una rivolta popolare, assurge alla presidenza del Consiglio.
Castro avviò una radicale riforma
agraria, indirizzando Cuba verso l'istituzione d'un regime di tipo
socialista.
La nazionalizzazione dei beni americani,
per l'importo di circa un miliardo di dollari, provoca gravi conflitti
con gli USA che spingono il paese a ricercare l'appoggio dell'URSS.
Gli Stati Uniti, preoccupati che si
turbasse l'equilibrio dei blocchi, avversarono fin dall'inizio, anche
con la forza, il governo cubano.
Nel febbraio 1960 un accordo economico
con l'URSS garantisce a Cuba un credito da 100 milioni di dollari ed
impegna l'alleato a comprare per 5 anni un milione di tonnellate di
zucchero cubano all'anno.
L'URSS viene così ad occupare il secondo
posto tra gli acquirenti dello zucchero cubano, mentre al primo posto
restano gli USA,
In un successivo accordo per il 1961 il
quantitativo è elevato a 2.7 milioni di tonnellate.
All'interno Fidel Castro
si
trova a dover combattere l'opposizione che lo accusa di filocomunismo.
Il 9 luglio 1960 la "Guerra dello
zucchero" tra Cuba e gli USA, che ne hanno ridotto l'importazione,
sfocia nel conflitto Mosca Washington.
Il 19 Luglio il consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite, di cui Cuba ha chiesto la convocazione per
risolvere pacificamente la vertenza con gli USA, rimanda la decisione al
consiglio OAS.
Il 3 gennaio 1961 gli Stati Uniti
sospendono i rapporti diplomatici con Cuba.
Il 10 aprile, avversari di Castro
sbarcano a Cuba. Dopo 10 giorni di violenti combattimenti sono
annientati dalle truppe governative.
In settembre Castro dichiara Cuba "Stato
Socialista"e governa con l'appoggio del "Comitato di difesa della
Rivoluzione".
Nel 1962, in effetti, l'installazione di
basi missilistiche sovietiche a Cuba parve una grave minaccia per gli
Stati Uniti e persino una violazione della tradizionale dottrina di
Monroe ("l'America agli Americani").
Dopo gli accordi Kennedy-Krusciov il
governo cubano accetta le visite di controllo internazionali.
Nel dicembre del 1962 iniziano le
partenze degli aerei sovietici giunti nell'isola io 12 febbraio 1963.
La crisi internazionale che ne seguì
rischiò di far precipitare il mondo nella tragedia d'una nuova guerra.
L'URSS intensifica i rapporti economici
con Cuba . L'esercito cubano è riorganizzato e riarmato grazie all'aiuto
dei paesi del blocco orientale.
Gli USA, agli inizi del 1963
inaspriscono l'embargo nei confronti dell'isola e proseguono i loro voli
di ricognizione per accertare l'eventuale presenza di rampe
missilistiche.
Castro che durante la crisi dei missili
si allineato alle postazioni sovietiche , ottiene durante una visita a
Mosca del marzo 1963 garanzie contro un possibile intervento militare
americano.
Il blocco economico contro Cuba non è
osservato da numerosi paesi occidentali, tra i primi Gran Bretagna,
Francia e Spagna.
Il 4 ottobre 1963 il governo cubano
espropria anche le aziende agricole di medie dimensioni.
Tutta l'economia passa nelle mani dello
stato.
Castro tenta un'accelerata
all'industrializzazione dell'isola, ma il suo tentativo si risolve in un
insuccesso, anche per l'espatrio di molti tecnici oppositori del nuovo
regime.
A seguito di accordi con Mosca, che si
impegna a fornire i necessari prodotti industriali, l'economia
dell'isola si concentra sulla produzione di zucchero che viene assorbita
dall'URSS.
Il 3 ottobre 1965 Castro annuncia lo
scioglimento del "Partito Unito della Rivolta Socialista", che viene
sostituito dal Partito Comunista.
Nella stessa occasione Castro rende noto
che l'ex ministro dell'industria di Cuba, Ernesto "Che" Guevara, ha
rinunciato
alla
cittadinanza cubana e si è recato "in altri paesi" a continuare la lotta
antimperialista.
Il 7 novembre 1965 fra gli Stati uniti e
Cuba viene raggiunto in accordo per il quale i cittadini cubani che
intendano abbandonare l'isola potranno trasferirsi de Stati Uniti.
Come conseguenza del dissidio
cino-sovietico, e dell'atteggiamento filosovietico tenuto da Cuba, la
Cina riduce bruscamente le sue esportazioni di riso verso Cuba,
mettendo in difficoltà l'economia dell'isola.
Nel gennaio 1966 si svolge all'Avana la
conferenza tricontinentale, cui prendono parte i delegati di
organizzazioni politiche di 82 paesi asiatici, africani e
latino-americani. Viene approvata una dichiarazione comune sulla lotta
contro l'imperialismo e il colonialismo e si decide anche la
fondazione di un'organizzazione di solidarietà dei popoli
latino-americano con sede all'Avana.
Il 27 maggio 1966 si verificarono
incidenti al confine con la base militare di Guantanamo.
Il 14 marzo 1967 Castro critica l'URSS
per i rapporti di collaborazione che intrattiene con i giovani
reazionari dell'America Latina.
Cuba diventa il centro motore dei
movimenti di guerriglia dell'America Latina.
Il 28 settembre 1968, in un discorso
all'Avana, Castro denuncia le attività di gruppi di opposizione
controrivoluzionaria nell'isola.
Il 17 aprile 1970 l'esercito cubano
costringe alla resa un gruppo di esuli che era sbarcato a Cuba per
iniziare l'attività di guerriglia.
Il 28 settembre 1970 Castro ammette gli
insuccessi del regine in campo economico, attribuendo la responsabilità
dell'insuccesso alla burocratizzazione della vita pubblica.
Si promulga una "legge contro l'ozio",
in base alla quale chi sia privo di un'occupazione può essere internato
in appositi campi di rieducazione per un periodo fino a 2 anni.
Anche nel 1970 il raccolto della canna
da zucchero è inferiore agli obiettivi del piano di sviluppo economico.
L'11 luglio 1972 Cuba entra a far parte
del Comecon.
Il 17 luglio 1972 il Perù, dopo il Cile,
è il secondo paese importante membro dell'OAS che ristabilisce le
relazioni con Cuba, interrotte nel 1964.
Il 26 novembre 1962 viene decisa una
riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato:
è istituito in seno al governo un
"Comitato Esecutivo" presieduto dal primo ministro Fidel Castro, e
composto da 8 vice primi ministri, ciascuno incaricato di presiedere un
settore della vita economica ed politica dell'isola.
Il 29 gennaio 1974 Cuba riceve la visita
del segretario PCUS Breznev e del ministro degli esteri sovietico
Gromyko.
La visita conferma il ristabilimento di
ottime relazioni tra Cuba ed URSS e promette di avviare la
normalizzazione tra Cuba e USA
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