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vero nome Jacqueline Lee Bouvier, Southhampton il 28 luglio 1929 - New York 19 maggio 1994.

Nata in una famiglia dell’alta società newyorkese, l’equitazione, praticata fin dai primi anni di vita nella tenuta dei nonni, è il suo primo amore: vince trofei e medaglie. Seguono la poesia, la fotografia, la pittura, gli studi fino alla laurea in Belle Arti alla George Washington University nel 1951.

Scrivere poemi, novelle e romanzi, accompagnandoli con illustrazioni personali.

Si dedica inoltre con assiduità allo studio della danza, altra sua grande passione di sempre. La madre, che ottenne il divorzio dal precedente marito, sposa Hugh D. Auchincloss nel 1942, portando le due figlie a Merrywood, nella sua casa vicino Washington D.C.
Jacqueline, in occasione dei suoi diciotto anni viene eletta "Debuttante dell'anno" per la stagione 1947-1948.
Come studentessa del prestigiosissimo Vassar College ha occasione di viaggiare moltissimo e di passare i suoi anni migliori in Francia (frequentando, fra l'altro, la Jacqueline JennedySorbona), prima di laurearsi alla George Washington University nel 1951. Queste esperienze le lasciano in eredità un grande amore verso i popoli stranieri, soprattutto verso i francesi.

Nel 1952 Jacqueline trova una sistemazione presso il giornale locale "Washington Times-Herald", inizialmente come fotografa, poi come redattrice ed articolista. Il giornale  le affida una serie di servizi fotografici e interviste ai personaggi più importanti della capitale Usa. Conosce così un giovane e ambizioso congressista del Massachusetts, 12 anni più di lei e un cognome che conta: John Fitzgerald Kennedy.

Black Jack Bouvier, papà di Jacqueline, poco prima delle nozze avvisa il futuro genero John Kennedy: «Mia figlia adora cavalcare. Se ti crea dei problemi, mettila su un cavallo e si calma».
Jacqueline Kennedy non si prende con le sorelle di John, che chiama “Rah-Rah girl”. Loro l’hanno ribattezzata “the Deb” (la debuttante) e la prendono in giro: occhi troppo distanziati, spalle larghe, seno piatto, piedi grandi, gambe come stecchini.
Il matrimonio con John Fitzgerald Kennedy, ormai senatore e astro nascente del Partito Democratico, viene celebrato nel 1953: sesso sfrenato ma anche molti tradimenti. Sua la decisione di lasciarlo, di fronte alla quale il patriarca Joe Kennedy le offre un milione di dollari da versare in un fondo garanzia. Lei ci pensa e rilancia: «Accetto il milione di dollari come promessa per il mio primo figlio, se non rimarrò incinta i soldi andranno a me, se invece avrò il figlio riceverò un identico milione di dollari per ogni nuovo figlio avuto».

Durante la campagna per le elezioni presidenziali del 1960, pur essendo incinta, affianca il marito, ma a un certo punto è costretta a desistere. I medici temono per la salute della madre e del bambino dopo l’esito sfavorevole della prima gravidanza: Arabella, la prima figlia della coppia presidenziale, è nata morta nel 1956 (la morte precoce, dopo due giorni di vita, toccherà anche al quarto figlio, Patrick, nato ad agosto 1963). «L’8 novembre del 1960 Kennedy vince le presidenziali americane: Jackie, a 31 anni, diventa una delle First Lady più giovani della storia. Da quel momento i riflettori si accendono sulla sua vita: sui vestiti di alta moda come sulla scelta dei nuovi arredi e dei piatti francesi per i menu della Casa Bianca. E sul suo savoirfaire, sia con gli intellettuali più in vista sia coi politici: iljfk generale Charles De Gaulle e il leader sovietico Nikita Kruscev restano affascinati dalla First Lady americana»
Come First Lady, "Jackie", come veniva affettuosamente ormai chiamata da tutti i cittadini, cercherà di rendere la capitale della nazione fonte di orgoglio e centro della cultura americana. Il suo interesse per le arti costantemente sottolineato dalla stampa e dalla televisione, ispira un'attenzione per la cultura mai così evidente a livello nazionale e popolare. Un esempio concreto di questo interesse è il suo progetto per un museo della storia americana, poi realizzato a Washington.
Dietro il successo politico e mondano della coppia presidenziale Usa più amata, c’è un matrimonio messo alla prova dai ripetuti tradimenti di Jfk (durante la permanenza alla Casa Bianca si sarebbe accoppiato con tremila donne). Tra il presidente e Marilyn Monroe la storia d’amore comincia nel 1954: è un colpo di fulmine che prosegue nel tempo. Tra i flirt attribuiti a John, anche quelli con Audrey Hepburn e con l’ attrice Lee Remick di La lunga estate calda. Jackie, intanto, alleva i figli Caroline (nata nel 1957) e John Jr (1960-1999). E gusta il piatto freddo della vendetta, con i flirt con Agnelli e Holden.

Continua la cura della città, supervisiona  la nuova decorazione della Casa Bianca e incoraggia la conservazione degli edifici circostanti. Sarà sempre molto ammirata per il portamento, la grazia e la bellezza mai appariscente o volgare. Le sue apparizioni in pubblico ottengono sempre un enorme successo, anche se centellinate con sapienza e moderazione.
Poche settimane prima della morte di John Kennedy, Marilyn Monroe telefona a casa sua e Jacqueline la investe malamente. Marilyn risponde: «Jackie, tu sai bene come è fatto Jack... Non si ritiene soddisfatto di una donna fino a quando non l’ha posseduta in tre diverse maniere».
Il matrimonioJackie Kennedy Onassis è travagliato fino alla tragedia finale: l’assassinio di John, a Dallas nel 1963. Jackie è sulla berlina presidenziale accanto a lui quando è colpito dalle pallottole di Oswald. Il vicepresidente Johnson è con la moglie su un’ altra auto a pochi metri di distanza. JFK muore tra le braccia di Jackie. “Ti amo tanto John”, gli sussurra lei. La dignità e il coraggio dimostrati da Jacqueline in quel drammatico frangente hanno alimentato il suo mito: segue a piedi, con i figli per mano, il feretro dalla Casa Bianca alla cattedrale di St. Matthew e accende la fiamma eterna sulla tomba del marito nel cimitero nazionale di Arlington. Elegante e regale anche nella tragedia, tanto da meritarsi l’omaggio del giornale inglese London Evening Standard: “Jacqueline Kennedy ha dato al popolo americano una cosa che gli era sempre mancata: la maestà”.
Dopo la morte del marito, Jackie Kennedy se ne rimase per un po’ chiusa in casa: "Non voglio uscire, prendere una strada chiamata Kennedy per andare a un aeroporto chiamato Kennedy e volare a inaugurare una scuola chiamata Kennedy" .
Al funerale segue il lutto. Jackie, non più First Lady, lo trascorre in un lussuoso appartamento sulla Quinta Strada di New York..

Lascia che la ferita si rimargini. Si rimette in gioco come donna seducendo l’attore sex symbol Marlon Brando circa un anno dopo la morte di JFK. Due notti di passione, poi Jackie passa oltre.

Ama il cognato Robert. Un flirt scandaloso, durato quattro anni, nonostante Robert sia sposato con Ethel, che tollerava quella passione travolgente (sempre smentita dal clan Kennedy). Quando Robert decide di candidarsi per le presidenziali, Jackie si spende per lui. E quando, in una tragica riedizione di quanto avvenuto a JFK, un killer spara a Robert il 6 giugno 1968, è Jackie a ordinare ai medici di staccare la spina per non prolungare una inutile agonia. Poi lascia gli Stati Uniti, e, dopo soli quattro mesi, il 20 ottobre, sposa l’armatore greco Aristotele Onassis che per lei tronca la storia d’amore con Maria Callas.
Tra i 170 articoli del contratto prematrimoniale formulati da Jacqueline Kennedy e sottoscritti da Aristotele Onassis: 20 milioni di dollari prima del sì, risarcimento di 9,6 milioni di dollari in caso di tradimento, divorzio o vedovanza, camere separate e calendario erotico (non più di tre volte al mese, non meno di una).

Onassis morirà nel 1975.

Dopo essere diventata per la seconda volta vedova, Jackie inizia a lavorare nell'editoria, diventando senior editor di Doubleday, dove era l'esperta di arte Egiziana e letteratura.

La morte la coglie il 19 maggio del ‘94, ad appena 64 anni».