Il 25 maggio 1935 la vertenza con il
Perù per la determinazione dei confini colombiano-peruviani viene
risolta dopi 2 anni di conflitti (1932-1934).
Il trattato di Rio de Janeiro risolve
l'ormai secolare contesa per il possesso di Leticia in Amazzonia.
Il 5 aprile 1941 vengono fissati i
confini col Venezuela.
Nel 1948 tumulti organizzati dai
comunisti con il nome di El Bogotazo furono di particolare gravità,
facendo registrare centinaia di morti oltre a incendi e saccheggi in città. Si aprì
allora un periodo di violenza che si trasformò in un aspetto strutturale
caratteristico del paese.
I disordini
inducono il governo a rompere le
relazioni diplomatiche con l'URSS.
Nel 1952 la Colombia si allea agli USA,
ma il paese è costantemente travagliato da problemi sociali ed
economici.
Tra il 1950 e il 1953, il governo di ispirazione franchista capeggiato da
Laureano Gòmez perpetrò in Colombia gravi violazioni ai diritti umani, con
sequestri e fucilazioni di massa, e ricorrendo allo stato d'assedio come
pratica abituale; il paese si preparò così a uno scontro che sarebbe
durato anni, causando decine di migliaia di morti.
In questo periodo in Bolivia era presente la
guerriglia di Ernesto Che Guevara, che voleva estendere la rivoluzione a livello
continentale, ma venne assassinato nel 1967.
La dittatura di Fulgencio Batista,
iniziata nel 1952, aveva scatenato un movimento di opposizione
rivoluzionaria(guidato da Fidel Castro) che culminerà con il suo trionfo
nel 1959. Molti sostenitori della dittatura furono giustiziati dai
rivoluzionari nel 1959, senza un regolare processo.
Nel 1960 è eletto presidente il liberale
A.L.Camargo.
Nel 1961 le dimostrazioni filo castriste
fanno naufragare una progettata riforma agraria: nel paese viene
instaurato lo stato d'assedio.
Nel frattempo in Bolivia si era propiziata la tendenza democratica, ma
nel 1964 Paz Estenssoro pose fine a ciò e inaugurò un periodo di
repressione
Il 3 agosto 1962 G. Leon Valencia assume
la presidenza della repubblica.
Il 18 febbraio 1966 Leon Valencia e il
presidente venezuelano Leoni si accordano con la "dichiarazione del Rio
Arauca" per il potenziamento della collaborazione della collaborazione
tra i due paesi e per la soluzione di problemi di frontiera.
Il 12 marzo analoghi accordi sono presi
con il governo dell'Ecuador a Punta de Rumichacha.
Il sistema del "Fronte nazionale"
provoca l'arenamento di qualsiasi iniziativa riformatrice. Il
Fronte nazionale o FN è stata una coalizione politica di centro-destra
in essere fra il 1958 e il 1974.
La coalizione si basava su un patto di alternanza del potere fra il
Partito Liberale Colombiano e il Partito Conservatore Colombiano.
Le gravi condizioni sociali favoriscono
l'attività dei guerriglieri riuniti in formazioni come l'esercito di
liberazione nazionale, fondato nel 1964 e di tendenza castrista, e le
forze armata rivoluzionarie colombiane.
Il 1° maggio 1966 viene eletto
presidente il liberale Carlos Lleras Restrepo, che entra in carica il 7
agosto.
Egli avvia la progettata riforma agraria
, alla quale si dichiara disposta a collaborare anche la chiesa, grande
proprietaria terriera.
Si cercano nuovi sbocchi
all'esportazione del caffè, principale prodotto del paese, nei paesi del
blocco orientale.
A tal fine, tra il 1968 e il 1969,
vengono ristabilite le relazioni diplomatiche con l'URSS, la Romania, la
Cecoslovacchia, la Polonia e l'Ungheria.
Tra il 15 e il 28 agosto 1968 si svolge
a Bogotà il congresso eucaristico. Vi partecipa anche il Pontefice Paolo
VI, che il 23 agosto affronta in due allocuzioni il tema del
sottosviluppo dell'America Latina, auspicando mutamenti sociali da
attuarsi con mezzi pacifici e non attraverso le rivoluzioni.
Il 16 dicembre 1968 viene revocato lo
stato d'assedio che vigeva dal maggio 1965 e che consentiva al
presidente di governare per decreto e alla polizia di effettuare arresti
senza l'autorizzazione della magistratura.
Le elezioni presidenziali del 19 aprile
197 vedono un'aspra lotta tra il candidato del Fronte Nazionale Micael
Pastrana Borrero (conservatore) e l'ex dittatore del paese Roja Pinilla
che cerca l'appoggio delle classi più povere della popolazione.
Si verificano gravi scontri tra i
sostenitori dei due candidati, tanto da dover essere proclamato lo stato
d'emergenza.
Pastrana vince di misura le elezioni, ma
vien accusato di brogli elettorali dal candidato sconfitto.
La corte suprema conferma tuttavia la
vittoria a Pastrana, confermandolo alla presidenza il 20 luglio.
Egli si impegna a proseguire la riforme
iniziate da Lleras Restrepo.
Scioperi sindacali e dimostrazioni
studentesche seguitarono a turbare la vita del paese.
Il 2 giugno 1971 a seguito delle
scissioni fra i partiti di governo, questo presenta le dimissioni al
Presidente della Repubblica.
Il 16 aprile 1972, le elezioni per il
rinnovo dei consigli dipartimentali sono vinte dai partiti liberali e
conservatore, i due partiti del fronte nazionale.
Alle elezioni ha partecipato poco più
del 30% degli elettori.
L'anno 1973 è turbato da gravi episodi
nella lotta che oppone le forze di polizia e dell'esercito ai
guerriglieri di sinistra.
Il 21 aprile 1974 il liberale Lopez
Michelsen vince le elezioni presidenziali battendo il candidato
conservatore Gomez Hurtando.
|