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Koroibos di Elide fu il primo vincitore olimpico di cui si conosca il nome.

Era un cuoco originario dell'Elide e s'impose nel 776 avanti Cristo nella gara di velocità “corsa dello stadio”, l'unica disputata in quella Olimpiade.

E' dello storico siracusano Timeo il merito d'aver portato all'onore delle cronache il nome dell'atleta.

Con Koroibos di Elide e le prime Olimpiadi del 776 a.C. inizia anche il doping con l'impiego di sostanze di origine naturale. Nell'antica Grecia, durante lo svolgimento dei giochi olimpici, gli atleti assumevano infusi a base di erbe o funghi che avevano un effetto allucinogeno e toglievano il senso della stanchezza. Se un atleta veniva trovato in possesso di semi di sesamo, ritenuti 'dopanti', era immediatamente escluso dai giochi e giustiziato.

Oggi si afferma che è proprio il 776 l'anno d'inizio delle antiche Olimpiadi, anche se tale data non è stata confermata dagli scienziati che hanno fatto ricerche in quei luoghi

E' probabile che il 776 non corrisponda all'anno d'inizio dei giochi olimpici, ma fu da quella data che si cominciò a tenere l'elenco dei vincitori. Nulla si conosce dell'epoca antecedente.

Queste olimpiadi erano organizzate in onore del padre degli dei, Zeus. Gli atleti gareggiavano per ricevere delle ricompense e per essere onorati come dei alla fine dei giochi.

Le gare si tenevano su un terreno sacro ai piedi del tempio dedicato a Zeus, che veniva invocato dagli atleti durante il giuramento di lealtà sportiva.

Il simbolo che rappresentava i giochi olimpici era la Nike alata. Nella prima edizione dei giochi tutti i cittadini potevano partecipare. Gli spettatori che assistevano ai giochi arrivarono ad essere 100.000.

Durante i giochi si fermavano anche gli scontri tra Sparta e Atene.

Il primo giorno non si giocava perché gli atleti dovevano andare a purificarsi nel bouleither. Per partecipare agli antichi giochi bisognava essere dei cittadini greci, liberi e non schiavi, avere tempo e denaro per potersi allenare obbligatoriamente negli 11 mesi precedenti la gara

Partecipavano alle Olimpiadi i migliori atleti provenienti da tutte le città greche, comprese le lontane colonie dell’Itala meridionale, della Sicilia, dell’Asia minore.

All’inizio, nelle prime Olimpiadi, c’era la corsa a piedi. Era detta “Corsa dello stadio” e consisteva in una gara di velocità della lunghezza di 192 m.; nel 724 a.C. venne inserito anche il “ diaulo “ o corsa del doppio stadio.

Questo tipo di corse erano molto faticoso perché, si svolgeva sulla sabbia, e gli atleti partecipavano nudi, con il corpo cosparso di oli e alla fine della gara raschiavano via dal corpo la polvere con un coltello detto striglie.

Il sudore degli atleti , che avevano partecipato ai giochi veniva venduto come se fosse una pozione magica. I vincitori ricevevano il premio dagli hellanodeices (anziani che organizzavano i giochi,) che ponevano loro sul capo una corona intrecciata con rametti di un ulivo sacro, e sfilavano dinanzi al pubblico. Un grande banchetto, dopo il tramonto, chiudeva la giornata e i giochi.

I vincitori venivano esaltati ( a pagamento) anche da famosi poeti, il grande Pindaro scrisse in loro onore centinaia di odi.

L’ atleta al suo rientro in patria veniva salutato come un trionfatore, e la sua vittoria gli avrebbe assicurato onori e vantaggi per tutta la vita. Poteva anche accadere che la cittadinanza gli facesse erigere a proprie spese una statua a Olimpia , vicino allo stadio e all’ ippodromo.

Solo agli uomini era permesso partecipare ai giochi. Le donne che volevano partecipare o osservare i giochi venivano minacciate di morte; per questo partecipavano alle loro feste e ai loro giochi in onore della dea Hera. L’unica donna ammessa alle Olimpiadi era la Sacerdotessa  di Demeter.