Un po' di storia.....
Contrariamente alle altre fibre
naturali, note a quasi tutte le
popolazioni antiche, la seta è
rimasta per secoli, fin dalla
sua scoperta che si vuole sia
avvenuta in Cina intorno al 2640
avanti Cristo, monopolio dei
Cinesi.
Solo verso il 300 l'arte della
seta fu importata in Corea e poi
in Giappone.
In Europa, dove la si conosceva
da tempo e dove veniva importata
dall'Estremo Oriente per i
ricchi ed i potenti, il baco da
seta fu introdotto all'epoca di
Giustiniano (555 d.C.) ma la
produzione della fibra fu
sviluppata dagli Arabi in
Sicilia e poi in Spagna.
Famose, nel Medioevo, furono le
industrie seriche di Firenze e
poi di Milano, Venezia e
Bergamo. Dall'Italia, l'arte
della seta passò in Francia.
Nel 1443, Firenze contava 84
grandi manifatture seriche; nel
1500 cominciò a primeggiare
Milano. Nel secolo successivo,
l'industria della seta si
sviluppò nel Comasco, dove è
rimasta anche oggi
all'avanguardia.
L'industria mondiale della seta
ha dovuto subire però alla fine
del XX secolo la concorrenza
delle fibre sintetiche.
e un po' di scienza.....
La seta è costituita da un asse principale
continuo di fibroina, rivestito a guisa di
guaina da sericina; insieme a queste due
sostanze sono presenti piccole quantità di
sostanze cerose e minerali e, per le varietà
colorate, di sostanze coloranti.
La seta greggia allo stato secco contiene 72-76%
di fibroina, 22-23% di sericina, 1-3% di
sostanze cerose, 0,3-1,6% di sostanze minerali.
Le sostanze coloranti, almeno per il prodotto
colorato in giallo, appartengono ai carotinoidi.
Proprietà della seta
La seta è l'unico filo continuo, a somiglianza
di quelli chimici, di origine naturale. È una
fibra di aspetto particolarmente lucente ed
attrattivo, liscio, con una sezione irregolare
di tipo triangolare.
La seta contiene dal 7-8% di umidità ed un
recupero dell'11%. Può assorbire fino al 35% di
acqua. Può rimanere a temperature più elevate
della lana senza decomporsi (140°C) ma a 175°C
si degrada rapidamente.
Non è molto resistente agli agenti atmosferici
specialmente alla luce solare, che ne favorisce
l'ossidazione. E' cattiva conduttrice
dell'elettricità e pertanto si può caricare di
cariche elettrostatiche.
La seta è insolubile nei solventi utilizzati nel
lavaggio a secco
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La seta
La seta è una fibra tessile di origine animale
prodotta come secrezione da un piccolo bruco,
detto filugello o baco da seta (detto anche
bombix mori)
che, per prepararsi un rifugio dove compiere la
sua trasformazione vitale da crisalide ad
insetto compiuto, costruisce un "bozzolo"
mediante un filo continuo che si asciuga e
solidifica all'aria, e che costituisce la seta.
Il filo di
seta si ricava dal dipanamento del bozzolo del
baco
da seta che, allo scopo, viene
fatto morire prima della
schiusa per non danneggiare le
bave continue costituenti
il bozzolo.
Sfarfallamento e
stufatura
I bozzoli
prodotti dalle larve del baco
da seta, precedentemente
allevati, sono sottoposti
ad un trattamento chiamato
stufatura per impedire la
fuoriuscita della farfalla dal
bozzolo, che causerebbe la
rottura del filo.
Dopo tre
giorni dalla chiusura del
bozzolo la formazione della
crisalide é completa e rimane in
questo stato per 18-20 giorni.
Se il
bozzolo non viene sottoposto
alla stufatura per essere
utilizzato nell'industria, in
modo da uccidere la crisalide,
questa, secrete poche gocce di
un liquido alcalino, rammollisce
la sericina, fora il bozzolo e
fuoriesce. Il
bozzolo forato o sfarfallato
viene deprezzato perché di
lavorazione difficoltosa e viene
usato nelle filande che trattano
i cascami di seta.
Con la stufatura
si espongono i bozzoli ad alte
temperature,
fino a 90°C in ambiente saturo
di vapori acquei, che uccidono
le crisalidi al loro interno.
I bozzoli stufati sono
sottoposti ad una cernita che
può essere eseguita a mano o
meccanicamente.
Spelaiatura
I bozzoli del baco da seta italiano hanno forma
ovale o sferica. Il volume é di circa 8-10 cm3.
I bozzoli
di seta raccolti vengono sottoposti a cernita e alla
rimozione,
della parte più esterna, chiamata spelaiatura.
Vengono cioè
immersi in acqua calda onde sciogliere la bava che
li riveste (purga) e che costituisce la spelaia.
Si separa così la strusa, che é un cascame (28-30%
del peso del bozzolo) ovvero un prodotto secondario
della lavorazione della seta.
Crivellatura
I bozzoli vengono divisi per grossezza, questa
operazione è definita crivellatura.
Scopinatura
Successivamente sono spazzolati leggermente per
rintracciare il capo delle bavelle, si tratta
della cosiddetta
scopinatura.
Trattura
... e dipanati, con l'operazione definita
trattura, in modo da ottenere da più bavelle
riunite un filato utilizzabile nell'industria
tessile (seta greggia o tratta) Si attacca la
bava a un aspo e si compone il filo con 2-8 bave
prese da bozzoli diversi. Per mezzo del
dipanamento i bozzoli assumono un movimento di
rotazione che termina non appena raggiunto lo
strato vicino alla crisalide. Si ottiene così la
matassa.
Lo strato vicino alla crisalide costituisce un
cascame (4-5% dei bozzoli impiegati) detto pelletta
o teletta, mentre la crisalide viene utilizzata per
estrarre un olio e il residuo dell'estrazione
adoperato generalmente come concime.
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Il filo di seta
Torcitura
La seta greggia, prima di passare alla
tessitura, deve subire l'operazione intermedia
della torcitura.
Il primo trattamento che subisce il filo di seta
greggia è quello di incannaggio, che consiste
nello svolgere il filo stesso dalle matasse provenienti dalla
filanda raccogliendolo su rocchetti di legno o
di plastica; tale operazione si compie
meccanicamente negli incannatoi e così pure
l'operazione di stracannaggio ossia di pulitura
del filo, che ha anche lo scopo di avvolgere
questo in modo compatto e uniforme.
Nelle macchine più moderne le due operazioni
sono fatte avvenire contemporaneamente usando
incannatoi muniti di stribbie pulitrici.
Quando si debbano riunire più fili di diversi
rocchetti (come nei filati tipo trama) si
procede alla binatura, facendo svolgere
contemporaneamente i fili dai rocchetti tenendo
paralleli i vari capi e dando loro eguale
tensione.
Si procede quindi alla torcitura nei torcitoi,
dove il filato riceve il numero stabilito di
torsioni; queste, per mezzo della brovatura,
vengono fissate mediante vaporizzazione,
esponendo cioè il filato al calore umido e
secco, il quale provoca un rammollimento della
sericina che a freddo funziona come collante e
stabilizzante delle torsioni subite dal filo.
Sgommatura
Come è già stato detto, il filo di seta greggia,
oltre a fibroina, contiene circa il 20% di
sericina, la quale deve essere eliminata più o
meno completamente in modo da rendere il filo
morbido, lucente e più adatto alla tintura
Si ottiene così la seta cotta o seta sgommata,
priva quasi di sericina e la seta raddolcita o souple che ha perduto solo una parte di
sericina.
La seta sgommata è costituita da sola fibroina
ed ha un colore bianco: quindi per la sua
tintura non è necessaria la sbianca.
La sgommatura si pratica con sapone neutro,
appendendo le matasse su bastoni sottili di
legno o di alluminio poggiati ai bordi della
vasca e immergendole entro grandi vasche
(barche) in una soluzione saponosa mantenuta a
90-95°C.>
La durata del trattamento è di circa un'ora. Si
procede poi, per circa mezz'ora, al trattamento
con un bagno di ripassaggio ben caldo (cottura)
per eliminare le ultime tracce di materie
gommose, indi al lavaggio e, se non è
necessario il candeggio, si passa alla carica.
Tintura
La tintura è il
procedimento con il quale si colora la seta. Il
materiale tessile viene immerso in una soluzione
acquosa di una sostanza colorante, di natura
tale da venire assorbita e fissata in modo
permanente.
La tintura non era un semplice colorazione,
poichè i singoli filamenti vengono tinti
uniformemente in tutto il loro spessore e non
solo in superficie.
La tintura della seta avviene generalmente con
coloranti acidi che forniscono tinte brillanti
molte delle quali hanno una buona solidità
generica, specialmente alla luce.
Segue l'avvivaggio, che rappresenta il
trattamento finale che subisce la seta in
tintoria e che, oltre alla lucentezza, dà quel
particolare fruscio tipico della seta.
Incannaresse
La seta proveniente dalla tintoria in
matasse, viene avvolta su bobine dalle "incannaresse".
E' questa una delle fasi della preparazione alla
tessitura finale
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Tessitura
Tessitura - L'operazione antecedente alla
tessitura è la divisione dei fili in mandate,
dopodiché si effettua la tessitura vera e
propria.
I tessitori si dividono in vellutai e setaioli,
le imbarbaresse e le lavaresse sono invece le
lavoratrici che preparano il liccio per la
produzione dei tessuti operati.
Tessuti di seta
- Broccato: tessuto di seta su telaio jacquard
realizzato con l'aggiunta di sezioni
supplementari di trama che lo caratterizzano
nella parte del dritto con motivi rialzati,
rilievi.
- Chiffon: realizzato su armatura tela, è un
tessuto semitrasparente, considerato come il più
fine che esista.
- Crespo: termine che sta ad indicare quei
tessuti di seta ottenuti su armatura tela con
effetto increspato ondulato, derivato dalla
forte torsione che ha subito il filato.
- Damasco: ottenuto su telaio jacquard,
utilizzando filati di uguale colore, sia per
l'ordito che per la trama, ma differenti per
finezza e torsione. Questa particolare
lavorazione permette di ottenere un effetto del
tutto tipico, presentando un risultato di
chiaro-scuro, luminoso-opaco, tra il disegno
creato e il fondo, e viceversa con le tonalità
opposte sul rovescio.
-Damascato: tessuto di seta, molto simile al
damasco, ma essendo il colore dei fili diverso,
i disegni risaltano anche per la loro
colorazione.
- Laminato o lamé: realizzato interponendo tra i
fili di ordito e di trama filamenti metallici o
sintetici, un tempo in oro e argento, in diverse
colorazioni.
- Lampasso: di origine cinese, presenta grandi
disegni colorati dipinti a mano su fondo cupo.
Oggi riprodotti in jacquard.
- Marezzato:
tessuto di seta in genere
monocolore che presenta delle striature, o
venature, in maniera ondulata, ottenute con la
calandratura.
- Raso: realizzato con l'omonima armatura, che per
creare il caratteristico effetto liscio, rasato,
lucido, prevede i punti di legatura più minuti
del solito, è un tessuto che tende al logorio e
per questo non più molto utilizzato.
- Shantung: tessuto di seta di origine cinese
caratteristico per le sue irregolarità, con nodi
e ingrossamenti, effetto ottenuto con filato
composto da due bave di diverse proprietà.
Attenzione che se in breve tempo si ha l'effetto piling, non ha subito il processo di lavorazione
apposito.
- Duchesse: realizzato ad armatura raso,
caratterizzato dalla sua lucentezza.
- Taffettà:
ottenuto su armatura tela con
struttura molto serrata molto leggero e lucido.
- Tulle: esteticamente assomiglia ad una rete
molto fitta, con fori generalmente esagonali
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