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Il ciclo produttivo dell’abbigliamento comprende alcune fasi/strutture fondamentali:

• progettazione;
• programmazione e organizzazione della produzione;
• taglio;
• assemblaggio;
• cucitura;
• stiratura;
• finissaggio;
• controllo di qualità;
• magazzino dei prodotti finiti.

 

La tecnica di base della produzione dell’abbigliamento è rimasta essenzialmente immutata nel tempo. Si basa tuttora sull’uso dell’ago e del filo; lo strumento di cucitura è ancora la macchina da cucire, inventata nella metà dell'800 e da allora perfezionata in termini di velocità operativa e di varietà di punti realizzabili.

L’operazione di cucitura costituisce pertanto il punto focale degli sviluppi tecnici, ma finora ha resistito ai vari tentativi di apportare un elevato grado di automazione. Le altre operazioni nella fabbricazione dell’abbigliamento, specialmente le operazioni precedenti la cucitura, si sono dimostrate più accessibili per le nuove tecnologie.
 

   
 

Disegno - creazione

La creazione comprende il disegno e la modellistica del capo. Per definizione, questa è la fase maggiormente creativa; determina la natura del prodotto ed il modo in cui esso verrà lavorato. Il disegno tiene conto delle tendenze di moda, delle variazioni nel gusto e nel comportamento del consumatore nonché dell’immagine di marchio del produttore.

Lo sviluppo taglie consiste nel riprodurre il prototipo in ognuna delle taglie in cui esso deve esser realizzato.

Scopo del piazzamento è quello di determinare come debba esser tagliato il tessuto onde ottenere le varie parti del capo.

Il taglio è perciò la fase di produzione di questi componenti dal tessuto.

Una delle applicazioni più interessanti dei sistemi di trattamento delle immagini nel tessile-abbigliamento è costituita dal disegno di nuovi modelli con sistemi di computer graphics: gli schizzi possono essere colorati in modo immediato, sia con le migliaia di colori disponibili che con l’esatta riproduzione di un particolare tessuto ripresa da una telecamera collegata con il sistema. In ogni momento è possibile cambiare colori per controllare i diversi effetti di accostamento cromatico. Vi è inoltre la possibilità di associare allo schizzo una serie di informazioni, in modo da realizzare una scheda tecnica del modello.

Con i nuovi sistemi elettronici è possibile creare nuovi modelli o modificare i modelli già inseriti nella memoria del computer. I modelli vengono introdotti nel sistema mediante un digitalizzatore che converte le forme dei modelli in dati memorizzabili dal calcolatore. Una volta introdotto nel sistema, il modello può essere ripristinato sullo schermo per esser riprogettato: il progettista può modificare e spostare ogni linea separatamente mediante una penna elettronica ed una tavoletta di digitalizzazione.
 

   
 

Taglio

 

PROTOTIPI

Per il taglio del capo prototipo occorre procedere nel modo seguente:

• stabilire la tipologia di consumatore alla quale è destinato il prodotto finito e definire

anche il livello quantitativo da raggiungere;

• si procede quindi alla progettazione su carta dei capi che andranno a formare il

campionario;

• stabiliti i capi da realizzare si procede con l’analisi dei tessuti e in seguito con la

realizzazione dei tracciati o cartamodelli, nella taglia scelta per i capi prototipo;

• scelto il tessuto si procede con il piazzamento, il taglio e la confezione dei prototipi.

L’esecuzione di queste operazioni consente di valutare la resa estetica, i tempi e i

costi di lavorazione;

• ora che i prototipi sono stati confezionati, è possibile, dopo attenta valutazione,

scegliere i capi che saranno realmente prodotti;

• infine si procede alla raccolta dei dati occorrenti alla realizzazione del capo (tipo di

tessuto, accessori occorrenti, ecc.), che saranno riportati sulla scheda anagrafica.

 

 

IL TAGLIO DELLE REFERENZE

Per effettuare il taglio delle referenze, occorre procedere nel modo seguente:

• per prima cosa è necessario rifornirsi del quantitativo di tessuto occorrente per

realizzare un capo per ogni rappresentante;

• scegliere i colori più adatti alla tipologia di consumatore e quindi procedere alla

predisposizione della cartella colori;

• quindi si procede ad un’attenta valutazione del tessuto, per individuare il diritto e

il rovescio, nonché il verso, lucentezza ed eventuali difetti;

• si studia attentamente il piazzamento, dal quale si deduce la quantità di tessuto

occorrente e quindi il prezzo;

• eseguito il taglio si procede con la confezione e la stiratura;

• si completa ciascun capo con eventuali cartellini e si procede all’imballaggio.

 

IL TAGLIO PER LA PRODUZIONE IN SERIE

Eseguire il taglio per la produzione in serie, significa procedere nel modo seguente:

• per prima cosa si sviluppa il modello nelle varie taglie richieste;

• poi si effettua l’analisi del venduto per taglia e per colore, per poter acquistare la

quantità di tessuto occorrente;

• predisposti i piazzamenti utili a soddisfare il venduto, si formano i capi e poi

si procede con il taglio con diverse tipologie di taglierine, fino al taglio automatico

e sottovuoto;

• si procede con la numerazione dei tagli evitare di cucire i pezzi in modo errato;

• al termine di queste operazioni si formano i pacchi per i confezionisti.

 

Sistemi di piazzamento e sviluppo taglie computerizzati - Questi sistemi costituiscono, in genere, il primo passo nell’introduzione delle nuove tecnologie CAD/CAM nelle aziende di confezione. Infatti oltre a gestire fasi determinanti per l’economicità del ciclo produttivo (piazzamento e sviluppo taglie) possono venire collegati a sistemi di taglio automatici o integrati con i sistemi di cut planning, pattern design e sketching. Negli ultimi anni si è registrata una notevole diffusione di questi sistemi, sia per l’aumentata affidabilità dei prodotti offerti che per la riduzione in termini reali dei loro costi.

L’impianto base dei sistemi per lo sviluppo taglie e lo studio dei piazzamenti è composto da:
• un’unità di elaborazione centrale (CPU);
• una memoria a disco, supportata da pen drive;
• un terminale di visualizzazione grafica;
• una stazione di rilevamento dei modelli;
• un plotter.

L’unità a disco, dotata di pen drive, è in interfaccia diretta con la CPU, principalmente per fornire i dati di memoria necessari ai processi in corso. Le pen drive diventano una biblioteca di sostegno grazie alla memorizzazione dei tracciati, delle modifiche e/o delle istruzioni di sviluppo, che può essere consultata in qualsiasi momento.

Si può anche memorizzare un sistema di operazioni direttamente sulla pen drive, al fine di poterle reinserire qualora mancasse la corrente, o vi fosse un errore di manipolazione o un guasto dell’hardware. La stazione grafica è la principale stazione di lavoro del sistema. Da questo terminale si possono effettuare tutte le operazioni: trattamento dei modelli, controllo degli sviluppi, piazzamento interattivo o automatico, ecc.

Il personale addetto non deve necessariamente aver esperienza di informatica, visto che non è richiesto nessun tipo di programmazione per far funzionare i sistemi, ma occorre solo avere una buona conoscenza delle operazioni di produzione dei capi di abbigliamento.

L’organizzazione delle procedure e della memoria dati consente una grande flessibilità d’uso. In un qualsiasi momento, dall’entrata dei modelli al tracciato finale, l’operatore può fermarsi, memorizzare il lavoro già eseguito e riprenderlo successivamente a partire da dove si era fermato.

Le linee di funzionamento sono simili in tutti i sistemi:


Rilevamento del modello.
I modelli vengono introdotti nell’elaboratore centrale mediante il processo di digitalizzazione.
Esame del modello.
L’operatore chiama una visualizzazione del pezzo per verificarne la correttezza. Molti possono essere corretti direttamente dal terminale, senza bisogno di digitalizzare di nuovo. Le coordinate del pezzo possono essere modificate, i punti aggiustati, punti speciali possono essere numerati per servire da riferimenti ulteriori.


Definizione del modello.
Dopo che il modello è stato introdotto nel sistema e verificato per la sua precisione, l’operatore ne esegue la definizione. Tutto il processo si riassume essenzialmente nello scrivere, per mezzo della tastiera, la denominazione del modello e il numero di pezzi da includervi. Il modello è ora chiamato per un ordine.


Elaborazione dei tracciati.
Una volta che gli ordini sono stati preparati, l’operatore può, sempre restando al terminale di visualizzazione grafica, chiamare un qualsiasi ordine per il piazzamento. Quando si chiama un ordine per effettuare un piazzamento interattivo, appare sul visualizzatore grafico una rappresentazione miniaturizzata del tessuto. Ciò si esegue identificando un pezzo con la penna elettronica, e facendolo poi scivolare fino a metterlo nella posizione voluta. Per ottenere un piazzamento automatico è sufficiente inserire nel sistema: nome del modello, taglie, altezza tessuto, tempo massimo di calcolo concesso ad efficienza minima richiesta.


Disegno dei tracciati.
La fase finale dell’esecuzione dei tracciati è quella più semplice per l’operatore. I disegni vengono eseguiti dal plotter, connesso direttamente al sistema, con semplici istruzioni. E’ possibile ridurre la scala dei tracciati e degli sviluppi per esaminarli o conservarli più agevolmente.


Riproduzione della "segnata".
Occorre, a questo punto, riprodurre i modelli per il loro posizionamento fisico sul tessuto; si ricorre a macchine di tipo eliografico. In sostituzione della tradizionale ammoniaca, dall’odore forte e pungente, si utilizza un reagente completamente inodore che garantisce le stesse caratteristiche di riproduzione.
 

 

   
 

Cucitura

PREPARAZIONE ALLA CUCITURA

Le marcature ( realizzate mediante trapani per marcatura a freddo, a caldo e a colore) e

le tacche di confezione sono segni di riconoscimento sui pezzi tagliati, grazie ai quali

la lavorazione nel laboratorio di cucitura risulterà precisa e semplice. Questi segni di

riferimento non dovranno essere più visibili sul capo finito. La preparazione include tutte

le operazioni preliminari alla fase di cucitura, quali la numerazione, l’etichettatura, il

disegno della posizione delle tasche, l’assortimento dei componenti accessori e dei pezzi

tagliati in pacchi. La marcatura dei pacchi serve ad evitare che tessuti dello stesso colore

ma di tonalità leggermente differenti vengano cuciti insieme. Ad ogni pacco viene posta

un’etichetta con numero progressivo, la taglia ed altre informazioni richieste dall’azienda.

L’etichettatura deve essere apposta in modo da risultare ben visibile nelle successive fasi

di lavorazione, senza costituire un impedimento al loro svolgimento.

I sistemi di codifica moderni consentono la lettura delle informazioni direttamente con

il computer, il quale, tra l’altro, consente un sistema di controllo progressivo e a basso

costo dello stato di avanzamento del lavoro.

 

TIPI DI PUNTI

I tipi di punti sono stati raggruppati in sei classi definite dalla norma DIN 61400 del 1991. Nei disegni sotto riportati la formazione dei punti va da destra a sinistra. I fili dell’ago sono rappresentati in giallo, quelli del crochet in rosso e tutti i fili di copertura della classe 600 sono in blu. Se la cucitura è a sopraggitto, il tessuto è rappresentato da sottili linee continue.

 

 

          Ciascun cappio di filo viene concatenato con il successivo  cappio dello stesso filo. Il lato superiore ed inferiore della cucitura presentano un aspetto diverso. Questo tipo di punto, che ha la caratteristica di essere elastico, si può facilmente disfare partendo dall’ultimo punto fino al primo.

          Nel punto a mano tutto il filo viene passato attraverso il tessuto. Questo tipo di punto, che originariamente è fatto a mano, viene eseguito anche dalle macchine. Il punto a mano è particolarmente adatto per cucire i bordi.

 

          Questi punti vengono realizzati concatenando due fili tra di loro. Il cappio del filo inserito dall’ago nel tessuto viene legato da un secondo filo (filo crochet) Il lato superiore e quello inferiore della cucitura presentano lo stesso aspetto. La cucitura è difficile da disfare ed in genere è meno elastica del punto a catenella. E’ il tipo di cucitura universale.

          Anche questi punti vengono realizzati concatenando due fili. I cappi del primo (filo ago) vengono fatti passare attraverso il tessuto dall’ago e allacciati per mezzo di un crochet con i cappi di un secondo filo (filo crochet). La cucitura si può disfare facilmente ed in genere è abbastanza elastica.

 

          Questi punti si realizzano con un sistema di concatenamento di uno o più fili. I cappi di un sistema di fili vengono fatti passare attraverso il tessuto e fissati allacciandosi tra di loro o con altri fili passando attorno all’orlo.

 

 

          Questi punti vengono realizzati di norma con un sistema a tre fili.

I fili di copertura eseguono la copertura appunto della parte superiore ed inferiore della cucitura compresa tra i due ranghi paralleli del punto.

 

 

 

MACCHINARI AUTOMATICI PER LA CUCITURA

Un livello superiore di automazione rispetto alle macchine da cucire con funzioni

ausiliarie è dato dai macchinari automatici di cucitura con comando a camme, che

comandano meccanicamente il movimento del materiale da cucire. Questi macchinari

hanno le seguenti caratteristiche:

• l’addetto deve disporre il materiale, attivare il ciclo operativo automatico, controllare

lo svolgimento del ciclo operativo e ritirare il pezzo finito;

• il ciclo di lavorazione si svolge automaticamente senza interventi esterni;

• in presenza di un’anomalia, la macchina viene bloccata dal dispositivo di

controllo.

Tali macchine hanno una gamma di impieghi limitata. I loro limiti, si evidenziano

quando i cambi di materiali e modelli sono frequenti. I vantaggi consistono nella facilità

di impiego, e nelle economie di scala conseguibili nelle produzioni standardizzate. Oltre

al sistema di comando a camme, un altro tipo di comando automatico è il sistema di

comando a sagoma, in cui il materiale da cucire viene fissato seguendo i contorni della

sagoma come guida durante la cucitura. Gli sviluppi più avanzati sono costituiti dagli

impianti di cucitura computerizzato a controllo numerico e dagli impianti robotizzati.

Le macchine a controllo numerico sono comandate dal computer che movimenta il

tessuto nel modo desiderato. Il tessuto o i bottoni vengono spostati sugli assi X e Y per

mezzo di comandi computerizzati di servomotori. Le ricerche nel settore dell’automazione

si concentrano sulla possibilità di azionare con motori le apparecchiature a comando

manuale.

 

   
 

Stiratura

Con il termine stiratura si intende l’operazione di modellatura della superficie dei tessuti.

L’effetto di stiratura è dato dall’azione del calore e della pressione in un determinato lasso

di tempo. Possono inoltre essere utilizzati il vapore, l’aria compressa e l’aspirazione.

Il vapore accelera il riscaldamento dei tessuti e, se sono composti di fibre naturali, fornisce

loro l’umidificazione necessaria per rilassare le fibre. L’aspirazione o l’aria compressa

provvedono ad accelerare il raffreddamento e ad evacuare il vapore, in questo modo il

materiale si fissa rapidamente nella forma voluta.

La stiratura si può effettuare con ferro da stiro elettrico, ferro da stiro elettrico a vapore,

ferro da stiro a vapore ad alta pressione, presse da stiro, manichino e tunnel a vapore.

Presse da stiro

Questi macchinari sono costruiti in forme speciali per conferire, ad esempio, a colli, parti

di spalle e gambe di pantaloni, una forma particolare e duratura. Il materiale da stirare

viene collocato tra due piastre, la testata superiore e il basamento inferiore. Le piastre

per la stiratura sono provviste di uno speciale rivestimento. La testata è mobile e pressa

il materiale da stirare sul basamento. Dopo la chiusura dei due elementi, il capo viene

trattato con il vapore, che sprigiona da una o da entrambe le piastre. Dei dispositivi di

aspirazione accelerano e migliorano l’azione di stiratura. Pressione, temperatura e tempo

di lavorazione sono regolabili.

Manichino a vapore

Con i manichini a vapore si possono lisciare in modo ottimale, i capi di abbigliamento

finiti. I piccoli pezzi come ad esempio i polsini e i colletti devono essere già stati

preventivamente stirati. Il capo di abbigliamento viene teso sul manichino, gonfiato con

l’aria e trattato con il vapore da 5 a 20 secondi, quindi viene raffreddato ad aria e poi

tolto dal manichino.

Tunnel a vapore

I capi di abbigliamento finiti vengono tesi su grucce o telai, quindi fatti passare attraverso

camere di vapore per poi essere raffreddati. A seconda della qualità di stiratura desiderata

i piccoli pezzi possono essere ripassati successivamente.

La velocità di attraversamento del tunnel, la temperatura, la quantità di vapore e il tempo

di asciugatura possono essere regolati e quindi calibrati sul tipo di materiale da stirare.

 

 

 

   
 

FISSAGGIO

Con il termine fissaggio, nella confezione dell’abbigliamento, si intende l’incollatura

del materiale interfoderacon il tessuto esterno per mezzo di un adesivo a fusione, per

conferire al capo una conformazione stabile. Con la stiratura per esempio si può fissare

una piega. I tessuti sintetici per abbigliamento possono essere termofissati. Come materiale

da interfodera vengono usati, a seconda dell’uso previsto, tessuti trama e ordito, tessuti

a maglia o nontessuti.

Il collante è di solito una sostanza che aderisce fondendosi. La qualità della adesione

a seguito di lavaggio in acqua e a secco e stiratura, dipende dalla temperatura, dalla

pressione, dalla natura della sostanza adesiva e dal tempo di azione nel fissaggio.

Per soddisfare tutti questi requisiti sono state sviluppate diverse sostanze collanti che

si possono applicare ai tessuti da unire con diverse tecniche: cospargendo polveri,

applicando le sostanze a punti, con il metodo della laminazione o della spalmatura.

 

   
 

TESSUTI PARTICOLARI

I più importanti tessuti che fanno parte di questa categoria e che possono presentare

difficoltà in una o più fasi di lavoro, nonostante l’aiuto delle nuove tecnologie, sono i

seguenti:

Jersey

Tessuti elasticizzati

Tessuti quadrettati

Tessuti rigati

Tessuti imbottiti

Tessuti scivolosi

Velluti

Fodere

 

Jersey

Un aspetto negativo del tessuto jersey, specialmente quello elasticizzato, è rappresentato

dal fatto che, dopo il taglio, tende ad arrotolarsi, impedendo una stratificazione compatta.

Per ovviare a questo inconveniente si possono aumentare le misure di alcuni centimetri.

Tessuti elasticizzati

I tessuti elasticizzati, siano essi a navetta o a maglia, presentano problematiche simili a

quelle affrontate nel jersey. In fase di esecuzione di piazzamenti e stesura, è bene calcolare

una percentuale di ritiro dopo la stratificazione del tessuto.

Tessuti quadrettati

I tessuti quadrettati richiedono maggiori quantità di tessuto e una lavorazione più

complessa per far combaciare i quadri. La lavorazione di questi tessuti è più o meno

difficoltosa a seconda della dimensione dei quadri e della qualità che si vuole ottenere.

Tessuti rigati

I tessuti rigati presentano problematiche simili a quelle dei quadrettati, anche se in questo

caso non bisogna far combaciare i quadri ma righe. Le dimensioni delle righe possono

essere assai diverse.

Tessuti imbottiti

Le caratteristiche dei tessuti imbottiti, che risulta essere difficoltosa in fase di lavorazione,

è la voluminosità.

Tessuti scivolosi

Il problema che si deve affrontare quando si lavorano tessuti scivolosi è la difficoltà di

mantenere stabile il capo. Utilizzando sistemi di taglio automatico che aspirano

l’aria, si riesce ad ottenere la stabilità necessaria.

Fodere

Le fodere vengono realizzate separatamente e poi cucite per coprire la parte interna di un

indumento. Conferiscono una rifinitura più ordinata in quanto nascondono le cuciture e

i bordi non rifiniti. Inoltre danno forma e sostegno alla struttura esterna, contribuendo a

prolungare la vita dell’indumento. Si sceglie una fodera in tessuto pesante se si vuole che

tenga caldo. Una fodera leggera in raso di seta sarà, invece, molto comoda e allo stesso

tempo darà un tocco di classe.

Suggerimenti per foderare

-- Scegliere una fodera adatta all’indumento. Se il tessuto esterno può essere lavato a

macchina, allora la fodera non dovrà essere di un materiale che può essere lavato

solo a secco.

-- A meno che non interessi che la fodera tenga caldo, è meglio puntare su un tessuto

in raso, in modo che sia più semplice indossare e togliere l’indumento.

-- Attenzione ai cappotti con interno in pelo: fanno “salire” abiti e gonne nella direzione

del pelo.

E’ facile aggiungere la fodera a un indumento anche senza l’apposito cartamodello.

Nella maggior parte dei casi, si può usare lo stesso cartamodello dell’indumento.