Che mi succede se non pago il canone RAI?

Il canone RAI ha origine dal  Regio Decreto Legge n° 246 del 21/02/1983 ecco l'Articolo 1

 

Dell'abbonamento alle radioaudizioni.
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente.  Decreto Legge n° 246

Il canone quindi non è legato al solo utilizzo delle frequenze delle reti pubbliche ma alla semplice detenzione.

Gli abbonati che non verseranno il canone sono soggetti a mora, cioè

saranno tenuti a pagarlo maggiorato degli interessi al tasso legale di riferimento e delle spese di riscossione coattiva eventualmente promosse dalle Finanze, come all’art. 1284 del Codice Civile (cioè Il saggio degli interessi legali è determinato in misura pari al 5 per cento in ragione d'anno, salvo decreto che lo aumenti).

Per sanare la loro posizione essi dovranno utilizzare l’apposito bollettino inviato dalla Rai in allegato alla richiesta di pagamento.

L’accertamento del mancato pagamento potrà essere effettuato dagli agenti della

Guardia di Finanza che provvederà a comminare un’ammenda tra 103,29 a 516,45 euro.

La stessa sanzione è prevista per coloro che detengono apparecchi televisivi fuori dall’ambito familiare senza essere titolare dell’abbonamento speciale ai sensi dello stesso Regio Decreto n° 246 e del D.L. n° 458 del 21/12/1944.
Inoltre, per esempio, se un padre di famiglia ha due case e il figlio ha la residenza presso la seconda casa, entrambi devono pagare il canone Rai

Per non pagare più il canone Rai ci sono tre strade possibili da percorrere:
Disdetta: per disdire l'abbonamento Rai è necessario dimostrare di non avere più un televisore in casa. Per farlo dovete presentare un certificato di rottamazione che vi viene rilasciato dal negoziante o riparatore TV al quale vi siete rivolti ( badate che non tutti sono autorizzati a rilasciare questo tipo di certificato ed essendo la normativa un pò controversa e poco nota, al momento, è necessario informarsi presso il proprio tecnico di fiducia per attingere informazioni più dettagliate).
Cessione: se la televisione viene ceduta a terzi, dovete comunicare alla Rai i dati anagrafici della persona alla quale avete ceduto il bene che subentrerà al posto vostro nel pagamento della tassa.
Disdetta senza motivazione: si devono pagare € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare a mezzo vaglia postale alla Agenzie delle entrate Ufficio Torino 1 - SAT Sportello abbonamenti TV - che manderanno i propri incaricati ad insaccare e sigillare il televisore che l'utente dovra' mettere a loro disposizione e richiedere con una Raccomandata A/R la disdetta dell'abbonamento.

In questo caso la Guardia di Finanza deve presentarsi a casa vostra, previo appuntamento concordato, e procedere alla suggellazione dell'apparecchio televisivo.
Di norma i finanzieri non si presentano affatto e se lo fanno non hanno il diritto di entrare in casa vostra per controllare se è presente o meno un apparecchio televisivo. Se non li fate entrare, dovranno chiedere un mandato al Magistrato che ovviamente non glielo darà mai per un motivo così banale! ( Dalle statistiche non risultano casi di accessi forzosi da parte della Guardia di Finanza per verificare se c'è una tv in casa). Chi ci prova, di solito è un "funzionario" della Rai che non ha alcun diritto legale di entrare in casa della gente e che non può neanche rivolgersi al Magistrato per richiedere un mandato!